L’approvazione del documento di
programmazione regionale riferito al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
("FESR") per la programmazione 2014 – 2020 apre una nuova fase di
investimenti e di opportunità per la Regione Marche. Su questo insieme di
misure, mercoledì 25 marzo si
sono confrontati i responsabili regionali, la Commissione Europea e l’Agenzia
nazionale per la Coesione Territoriale, insieme al partenariato economico e
sociale.
L’iniziativa, che si è tenuta
all’Auditorium San Paolo dell’Università
di Macerata, ha dato ufficialmente avvio alla programmazione 2014-2020 con la
presentazione del Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale.
Le Marche possono contare su una dotazione
finanziaria di 337 milioni di euro (+18% rispetto alla programmazione
2007-2013) per promuovere la competitività e lo sviluppo sostenibile del
territorio regionale. Le risorse sono quelle del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
(FESR), stanziate dal Programma operativo regionale che la Commissione europea
ha approvato lo scorso 12 febbraio, insieme a quelli delle altre prime 10
Regioni italiane.
Complessivamente, nei prossimi 7 anni (2014-2020),
le Marche avranno a disposizione circa 1.200 milioni di euro di derivazione
europea, compresi i 624 milioni di euro (+ 9,5% rispetto ai 570 della
programmazione precedente) dei POR, sommando quelli del FESR (investimenti
infrastrutturali) e quelli del FSE (occupazione e lavoro).
La nuova programmazione mette al centro l’impresa, il lavoro, l’innovazione digitale,
la cultura e il turismo, la difesa della costa, l’equilibrio idrogeologico del
territorio.
Di “progetti marchigiani di qualità, orientati alla
crescita intelligente e alla creazione di nuovi posti di lavoro”, ha parlato
Charlina Vitcheva, DG Regione della Commissione europea, che ha invitato a
guardare ai risultati che verranno raggiunti e non alle somme spese, perché
questo è l’orientamento delle nuove politiche comunitarie. “Quando
si programma, occorre pensare sempre a valutare le ricadute per le aziende e
per le persone. È necessario un cambiamento culturale, perché i fondi
strutturali non vanno visti come sussidi, ma come moltiplicatori di
investimenti privati”.
Questi alcuni degli obiettivi indicati per il
prossimo POR FESR:
- raggiungere
quota 35% di aziende, con più di 10 addetti, che hanno introdotto
innovazioni tecnologiche;
- 300
nuovi partenariati tra imprese e Centri di ricerca;
- 70
milioni di euro di ulteriori investimenti privati;
- il
50% della popolazione marchigiana raggiunta dalla banda larga a 100
Megabit.