Il documento di programmazione è stato presentato
durante l'evento “Occupazione, sviluppo,
crescita: con il Fondo Sociale Europeo la ripresa è possibile - La
programmazione regionale del Fondo Sociale Europeo per il prossimo settennio ”,
cui hanno preso parte tra gli
altri, l’Assessore all’Istruzione, Formazione Lavoro della Regione Marche, il
nuovo referente della Commissione europea per le Marche, Franco Rinaudo, il
responsabile dell’Autorità di gestione FESR e FSE della Regione Marche, Mauro
Terzoni. Una tavola rotonda, animata dai rappresentanti delle associazioni di
categoria e sindacali, ha chiuso la mattinata.
Focus dell’evento è stato il contributo del Fondo
Sociale Europeo per la ripresa, in particolare le politiche di sviluppo
attuabili che potranno avere positive ricadute su occupazione e definitivo
superamento della crisi.
L’Assessore ha sottolineato l’importanza del Fondo
Sociale Europeo nell’accompagnare il processo di crescita delle conoscenze,
specie dei giovani, in un momento di transizione socio-economica, che sta
portando le Marche oltre il manifatturiero. Importante anche compensare con le risorse Ue i forti tagli ai bilanci delle autonomie
locali operati dall’ultima legge di stabilità, seguitando con l’uso efficiente,
corretto ed efficace dei fondi strutturali assegnati alle Marche. Infine è stata auspicata una revisione dell’arco
temporale di programmazione, passando dai sette anni imposti dai regolamenti
europei a periodi più consoni ai ritmi dell’economia contemporanea.
Il nuovo referente Franco Rinaudo, che segue da
qualche mese le Marche per conto della Commissione europea nell’attuazione del
Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo, ha parlato delle Marche come di
un esempio virtuoso nell’utilizzo dei fondi, anche per altre realtà territoriali.
Con l’intervento di Mauro Terzoni, Autorità di
Gestione del FESR e FSE della Regione Marche, si è passati ad un’analisi del
documento di programmazione: il POR è
stato redatto sulla base dei vincoli comunitari e nel solco della continuità,
partendo però dall’analisi delle attuali necessità e delle criticità del
territorio; le tipologie di target e di azioni previste ricalcano, quindi, la
precedente programmazione, ma con pesi finanziari differenti e nell’ambito del
quadro di Europa 2020.
In particolare, si è tenuto conto del fatto che la
crisi ha impattato in modo molto pesante sul mercato del lavoro regionale;
tutto ciò ha portato a decidere di stanziare il 54% delle risorse
complessivamente disponibili sulle due priorità di investimento, delle 19
individuate dai Regolamenti comunitari: la priorità 8.1 (occupazione) e la
priorità 9.1 (inclusione attiva dei soggetti appartenenti a categorie
svantaggiate quali i soggetti emarginati, diversamente abili o i disoccupati di
lunga durata).
Nello specifico i 288 milioni cui ammonta il Fondo
Sociale Europeo nelle Marche saranno ripartiti tra occupazione (186,6 milioni),
inclusione sociale (51,5 milioni), istruzione e formazione (29,2 milioni),
amministrazione pubblica efficiente (11,1 milioni), mentre 9,5 milioni di euro
sono dedicati all’assistenza tecnica per la realizzazione degli interventi.
L’obiettivo che la Regione Marche - anche grazie
all’aumento di oltre il 17 % delle risorse disponibili per i vari interventi - come
ha ricordato Terzoni - intende perseguire, è in sintesi la promozione di una ripresa, che consenta di rimettere in moto il
sistema occupazionale, coinvolgendo prioritariamente i giovani e con
un’attenzione particolare alle donne.
Complessivamente, le politiche saranno realizzate
tra il 2015 (dato che il programma è stato approvato a fine 2014) e il 2023. La
programmazione termina, infatti nel 2020, ma saranno disponibili altri tre anni
per concludere gli interventi avviati nella fase finale del periodo.