mercoledì 29 aprile 2015

IL 25 MARZO A MACERATA L’AVVIO UFFICIALE DEL POR FESR MARCHE 2014-2020

L’approvazione del documento di programmazione regionale riferito al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale ("FESR") per la programmazione 2014 – 2020 apre una nuova fase di investimenti e di opportunità per la Regione Marche. Su questo insieme di misure, mercoledì 25 marzo si sono confrontati i responsabili regionali, la Commissione Europea e l’Agenzia nazionale per la Coesione Territoriale, insieme al partenariato economico e sociale.

L’iniziativa, che si è tenuta all’Auditorium  San Paolo dell’Università di Macerata, ha dato ufficialmente avvio alla programmazione 2014-2020 con la presentazione del Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

Le Marche possono contare su una dotazione finanziaria di 337 milioni di euro (+18% rispetto alla programmazione 2007-2013) per promuovere la competitività e lo sviluppo sostenibile del territorio regionale. Le risorse sono quelle del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), stanziate dal Programma operativo regionale che la Commissione europea ha approvato lo scorso 12 febbraio, insieme a quelli delle altre prime 10 Regioni italiane.
Complessivamente, nei prossimi 7 anni (2014-2020), le Marche avranno a disposizione circa 1.200 milioni di euro di derivazione europea, compresi i 624 milioni di euro (+ 9,5% rispetto ai 570 della programmazione precedente) dei POR, sommando quelli del FESR (investimenti infrastrutturali) e quelli del FSE (occupazione e lavoro).
La nuova programmazione mette al centro l’impresa, il lavoro, l’innovazione digitale, la cultura e il turismo, la difesa della costa, l’equilibrio idrogeologico del territorio.

Di “progetti marchigiani di qualità, orientati alla crescita intelligente e alla creazione di nuovi posti di lavoro”, ha parlato Charlina Vitcheva, DG Regione della Commissione europea, che ha invitato a guardare ai risultati che verranno raggiunti e non alle somme spese, perché questo è l’orientamento delle nuove politiche comunitarie.  “Quando si programma, occorre pensare sempre a valutare le ricadute per le aziende e per le persone. È necessario un cambiamento culturale, perché i fondi strutturali non vanno visti come sussidi, ma come moltiplicatori di investimenti privati”.

Questi alcuni degli obiettivi indicati per il prossimo POR FESR:
  • raggiungere quota 35% di aziende, con più di 10 addetti, che hanno introdotto innovazioni tecnologiche;
  • 300 nuovi partenariati tra imprese e Centri di ricerca;
  • 70 milioni di euro di ulteriori investimenti privati;
  • il 50% della popolazione marchigiana raggiunta dalla banda larga a 100 Megabit.